ARTE SENZA FRONTIERE

Presentazione



Mi pare di poter dire che due sono i motivi per i quali il Collegio Arcivescovile "Dame Inglesi" di Rovereto e soprattutto il LIA (Liceo Internazione Arcivescovile) hanno aperto il 30 aprile 2008 i due suggestivi chiostri del Convento di S. Rocco di Rovereto alla mostra "Arte senza frontiere". L'anima del mondo nella scultura.
Il primo motivo: portare l'arte, l'arte viva con i loro protagonisti, nella scuola. Sì perché la scuola italiana ha bisogno di più arte. In tutti gli ordini e gradi di scuola è la disciplina o totalmente trascurata o vista come una cenerentola. Se teniamo presente che arte vuol dire creatività, bellezza, ci rendiamo subito conto che risulta evidente la valenza umanistica e formativa di questa disciplina. Nel bello abbiamo modo di incontrare subito il vero, il buono e il santo. Valori che aggiungono un colpo d'ala alla crescita dell'uomo.
È stato veramente singolare il giorno dell'inaugurazione della mostra vedere nei due chiostri quei giovani artisti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna provenienti un po' da tutto il mondo, muoversi con modestia e quasi timidi in mezzo alle loro opere e in mezzo a tutta quella gente lì richiamata dall'interesse artistico. Il linguaggio dell'arte ha dimostrato ancora una volta che sa parlare indistintamente a tutti, superando ogni barriera, provocando un processo di apertura di forte unità e comprensione vicendevole.
Il secondo motivo per il quale il LIA ha aperto i chiostri a questa mostra: un liceo, per vocazione internazionale, non poteva non sentirsi sulla stessa lunghezza d'onda con artisti giovani e che provenivano da tutto il mondo.
Fra la scuola e gli ospiti la soluzione di continuità e la reciproca accoglienza non poteva essere migliore.
Noi ci sentiamo onorati della visita - sia delle loro persone come delle loro opere - e auguriamo loro di cuore di continuare sui difficili e alti sentieri dell'arte ricavandone forti benefici di maturazione globale per sé e per gli altri.
Mi preme rivolgere un grazie particolare, mosso da affetto e stima, alla prof.ssa Anna Mattedi che della mostra è stata fin dall'inizio l'ispiratrice e l'anima; al prof. Guglielmo Vecchietti Massacci che dei giovani artisti è il maestro autorevole e suscitatore di entusiasmo; al dott. Giovanni Tecilla che, come al solito, ha curato la pubblicazione del presente catalogo con competenza e passione.
Mi auguro che i visitatori abbiano apprezzato e valorizzato questa occasione culturale veramente unica, esaltata - bisogna proprio sottolinearlo - da un ambiente quanto mai suggestivo che ci è stato consegnato dalla storia dell'"Atene del Trentino".


- Mons. Umberto Giacometti -
Rettore del Collegio Arcivescovile