“Un edificio è più di un luogo dove abitare, influisce sulle emozioni degli esseri umani” questo l’obiettivo delle lezioni precedenti l’incontro della classe con l’architetto Chiara Tarolli.
Abbiamo discusso la scena su cui nasce l’architettura analizzandone i presupposti sociali: ogni edificio è infatti il risultato di un programma edilizio che si fonda sulla situazione economica del Paese e degli individui che ne promuovono le costruzioni; i presupposti intellettuali: quello che la collettività e l’individuo sono, il mondo dei loro sogni, dei loro miti sociali, delle fedi religiose; quelli tecnici, considerando il progresso delle scienze e delle tecniche dell’industria edilizia ed il mondo figurativo ed estetico ovvero l’insieme delle concezioni e delle interpretazioni dell’arte.
Abbiamo analizzato in seguito le varie interpretazioni dell’architettura da quella politica e filosofico-religiosa a quella scientifica, economico-sociale, antropomorfica, basandoci sullo studio di Vitruvio. Ci siamo soffermati inoltre sull’interpretazione spaziale considerando che quando si costruisce non si fa altro che distaccare una quantità di spazio, chiudendolo e proteggendolo, tutta l’architettura sorge infatti da questa necessità. Si cerca, per mezzo dello spazio, di suscitare uno stato d’animo in coloro che entrano in esso.
Abbiamo analizzato inoltre le interpretazioni materialistiche: finlandesi e svedesi, ad esempio, hanno un’architettura che cresce secondo linee morbide come i loro alberi e quelle fisio-psicologiche cercando di capire come l’architettura trascriva gli stati d’animo nelle forme del costruire. La linea orizzontale, ad esempio, è sinonimo di razionalità, quella verticale di infinito, le linee curve riflettono la sensibilità mentre la sfera la perfezione.
L’incontro con l’architetto è stata un’ulteriore occasione per i nostri studenti di addentrarsi nell’affascinante mondo dell’architettura cercando di capire le varie fasi di un progetto architettonico. Durante l’incontro è stato mostrato un video di un modello percettivo per far capire come un architetto debba saper leggere ed interpretare in maniera critica un luogo architettonico tramite l’elaborazione di modelli di rappresentazione che affrontino il tema della spazialità e della temporalità dell’opera in rapporto al contesto in cui essa si sviluppa.
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La classe incontra l’architetto. Sentire lo spazio architettonico. Parte 1 di 2
La classe incontra l’architetto. Sentire lo spazio architettonico. Parte 2 di 2