Coloratissime, spiritose, romantiche, una grafica accattivante a delineare le vignette di Lucia Brunialti, in arte Lucy.
Attraverso le sue illustrazioni ci introduce con humor e una nota di colore nel suo mondo fatto di rituali quotidiani, di speranze, di semplici stati d’animo, di momenti vissuti, di esami da superare.
Il suo personaggio, Lucy, ci mostra con leggerezza il diritto di ciascuno di noi ad esprimere chi siamo, ad esprimere la nostra “legittima stranezza”.
Lucy ci parla con semplicità del suo modo di essere, ciò che le piace, le sue fragilità ma anche quello che le fa battere il cuore, ricordandoci che ognuno di noi è speciale proprio così com’è. Nei suoi disegni tutti noi possiamo rispecchiarci e ritrovarci.
Lucia ha imparato ad accettare e a far pace con un passato doloroso apprendendo che ogni esperienza, se rielaborata, non deve essere più definita negativa ma semplicemente un’esperienza di vita che ha contribuito a creare la persona che ora siamo.
Ogni attimo di vita merita di essere ricordato, valorizzato, con un disegno, con una fotografia, della quale è appassionata.
Noi siamo le nostre memorie, il nostro passato ma siamo anche la forza di questo presente che irrompe, che ci è stato donato per migliorarci sempre, andare avanti, con speranza ed un pizzico di ironia.
Anna Mattedi
Quale la tua formazione, i tuoi interessi?
Mi chiamo Lucia, vivo a Riva del Garda, ho 21 anni e frequento la LABA, Accademia di Belle Arti di Torbole, indirizzo Graphic Design e Multimedia.
La mia formazione è tecnologico-scientifica: ho studiato informatica alle superiori e questo indirizzo di studi che ho intrapreso successivamente in Accademia mi ha permesso di integrare le mie conoscenze tecniche con la parte più creativa, non fermandomi esclusivamente al coding.
Sono al secondo anno e da febbraio, in vista del corso di illustrazione 2, ho iniziato a creare delle vignette raccolte in un album nel mio profilo Facebook. Il primo anno mi era piaciuto parecchio il corso, nonostante facessi molta fatica a esprimermi disegnando.
Come nasce l’idea di creare le tue personalissime vignette?
In quel periodo ero molto stressata per via della sessione invernale e non potevo fare le cose che mi rilassano di più (suonare, fotografare) poichè mi ero infortunata ed avevo un braccio ingessato (fortunatamente il destro, dato che sono mancina), così ho deciso di riprendere confidenza con la tavoletta grafica disegnando un po’ come capitava quello che mi passava per la testa.
Un pomeriggio in cui ero spiaggiata sul divano col portatile in mano ho deciso di provare a disegnare me stessa in versione “cartonata”, cosa che non avevo mai fatto…
Non mi sono mai sentita protagonista di niente: ho avuto un passato difficile caratterizzato da lutti importanti e da disturbi alimentari che ora ho superato.
Con queste semplici vignette, delle quali finalmente sono il personaggio principale, cerco di dare importanza a un momento della mia quotidianità, positivo o negativo che sia.
In genere ne faccio una al giorno.
Quale la tua ispirazione?
Ammetto di essermi ispirata a un vecchia sit-com che vedevo da bambina su Canale 5 in cui Enzo Iacchetti interpretava “il mammo” ed era un fumettista che ogni sera schizzava il riassunto della sua giornata.
La creazione di questi disegni la definirei un momento di piacevole riflessione liberatoria e personalissima. Qualche ispirazione la prendo dai testi delle canzoni e dalle sensazioni che mi trasmette la musica. In genere tendo ad analizzare molto quello che mi passa attraverso le orecchie.
Nelle tue vignette citi spesso la montagna …
Amo il senso di libertà che mi dà la natura quando mi ritrovo con gli scarponi nei piedi, il sentiero sotto le suole e il cielo sulla testa.
Amo la fatica che è necessaria se si vuole arrivare in cima e godersi il panorama (le vette e le valli ci sono anche nella vita, no?). In montagna posso sentirmi me stessa e non ho paura dei miei limiti. Sono lì per migliorarmi e per “staccare” dalla vita di città dove tutti ti giudicano, si confrontano basandosi sulle apparenze, vivono nella frenesia. In montagna ci sono nata: ho vissuto sedici anni in Val di Ledro e da piccola andavo spesso la domenica ma ero una bimba pigra e non sapevo gustarmela come invece faccio ora.
Progetti per il futuro?
Per il futuro non saprei… ho le idee molto confuse. Piano piano sto iniziando a capire quello che non voglio fare che credo sia già importante.
Sicuramente il mio sogno più grande è e sarà quello di costruirmi una famiglia e di essere felice. Qualche mese fa mi sono promessa inoltre di proseguire nella realizzazione delle mie vignette. Mi auguro di riuscirci!
Te lo auguriamo di cuore!