Dopo aver spiegato il concetto di modulo, forma base elementare che si può accostare e ripetere più volte fino a realizzare una forma composta più grande e aver mostrato qualche esempio di modularità in architettura (Guggenheim Museum di New York, scalinata Musei Vaticani), si è approfondito il concetto di ritmo nella composizione, che si ottiene tramite la ripetizione, regolare o variata, del modulo. Gli studenti hanno discusso su come il ritmo si possa esprimere in molte azioni della nostra vita: quando respiriamo, camminiamo, danziamo, ascoltiamo la musica, osserviamo le onde del mare che hanno un loro ritmo. Abbiamo così capito che il ritmo è vita e la vita è ritmo, movimento! Abbiamo poi riflettuto su come il senso del ritmo sia molto spiccato soprattutto nella cultura africana e, attraverso un breve video, abbiamo visto come ogni semplice azione venga dagli africani trasformata in ritmo. In seguito abbiamo cercato di capire come il ritmo si manifesta nelle immagini, nel succedersi regolare di forme, colori, segni, luci e ombre, pieni e vuoti. Abbiamo fatto degli esempi mostrando le opere di Escher, Vasarely e spiegando, attraverso alcune immagini, cosa si intende per ritmo uniforme e modulare, alternato, crescente e decrescente, radiale. Il momento creativo della lezione si è svolto mostrando alcuni esempi di ritmo visivo, attraverso alcuni mandala o cerchi sacri. Abbiamo capito come i cerchi sacri siano sviluppati sia nella tradizione occidentale: un esempio sono le bellissime vetrate dipinte, i rosoni dello stile gotico, il labirinto nella cattedrale di Chartres, meta di pellegrinaggi, che nella tradizione orientale, ad esempio i mandala realizzati dai monaci tibetani. In seguito agli studenti è stato richiesto di creare il loro personale mandala con l’obiettivo di generare il ritmo attraverso il colore e le forme. Godetevi i risultati!
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