L’acqua, fonte di vita, di energia.
Quella stessa energia che emerge dirompente, riattivata ed amplificata, dalle opere di Mara Fabbro, accumuli di resina e sabbia pigmentate con un cromatismo caldo, per ricreare atmosfere torride, aride, desertiche.
Concrezioni di quella mater materia che diventa essa stessa forma, con effetti compositivi densi, tridimensionali, tattili e che con la sua forza espressiva trascina il fruitore nel mondo degli abissi, laddove l’acqua regna sovrana.
Protagoniste opere quali “Ossigeno”, rilasciato dalle alghe marine, “Mare” collante della terra, “Ghiacciai”, “Black Smokers”, sorgenti idrotermali o le affascinanti “Conchiglie” e “Coralli”, creature che animano le barriere coralline rappresentate lacerate da uno squarcio, una fenditura, memoria dell’essere naturale violato, offeso dall’arroganza umana, contro cui si scaglia il bramoso desiderio umano che tutto porta via, senza rispetto per un ecosistema perfetto, delicato e fragile ma che, nonostante tutto, resiste.
In quegli squarci il significato profondo, vivo, dell’esposizione e del lavoro di Mara Fabbro, artista friulana che ha saputo ricreare, attraverso una pittura materica, omaggio all’Informale, un mondo di energie vitali.
Attraverso la forma sacra del cerchio, sorta di mandala, richiama, in maniera quasi violenta, la nostra sensibilità al rispetto della Natura con la stessa energia con la quale il creato si ribella al nostro sfruttamento delirante attraverso eventi catastrofici quali tsunami o alluvioni.
Le sue creazioni, i suoi spazi materici, ci immergono in una riflessione rivolta ad un mondo irresponsabile che considera scontate ed illimitate le risorse d’acqua sulla terra quando invece vi sono popolazioni che ne soffrono la mancanza, come l’artista esprime in opere quali “Disidratazione”.
Sotto questo magma di segni e materia si nasconde quindi un linguaggio segreto che ci sprona a riconquistare la sintonia, l’armonia con una forza primigenia perduta. Il vitalismo dei suoi lavori diventa linfa, naturalità ritrovata.
L’artista attinge direttamente dalle energie del mondo naturale la forza delle proprie opere ricreando un rinnovato incontro con la materia. Ci lascia però un messaggio di speranza, di apertura alla bellezza del creato e di rispetto per la Vita che si riassume nell’ installazione “Message in a bottle”, con l’augurio che l’uomo possa rinascere a quella fede nell’energia del creato per ritornare a sentirsi un tutt’Uno con esso, per ritornare a fare pace con la nostra Madre Terra che ci ha generati.
Anna Mattedi
Video visionabile anche su youtube
L’acqua brucia, Mara Fabbro
esposizione a cura di Giovanni Granzotto
Palazzo Thun – Torre Mirana, Via Belenzani, 19
Trento
Ingresso libero:
giovedì e venerdì 14.00/18.00
sabato e domenica 10.00/13.00 e 14.00/18.00
Con il patrocinio di Provincia Autonoma di Trento e Comune di Trento
Leggi l’intervista all’artista su l’Adigetto
Peccato essere così distante dal Trentino, altrimenti sarei venuta a vedere la mostra.
Complimenti per la presentazione: video e testo sono veramente suggestivi!
Grazie Monica, la mostra è veramente meritevole, un importante momento di riflessione sul rispetto della Natura …
Molto interessante!
Ottimi davvero il video e il testo, che personalmente avrei più ‘spinto’ sui confronti coi precedenti artistici – alcuni espliciti – dell’artista; molto suggestive le opere, alcune davvero riuscite (anche tecnicamente!) e comunque dense di significato: complimentoni!
La ringrazio Professore, il suo consiglio è davvero prezioso, ne farò tesoro.
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Muchas gracias por la publicación, exactamente quería encontrar esta info y no lo encontraba. Besos!